giovedì 31 ottobre 2019

Ombre e luci di una scrittore e lettrice





Ciao Lettore,
oggi desidero parlarti di come vivo la scrittura e la lettura nell'epoca digitale.
La tecnologia negli ultimi anni ha fatto grandi passi, penso che continuerà a espandersi e a stupirci sempre più.
Scrivere su di una tastiera è veloce, puoi scrivere in modo ordinato, cancellando o rivedendo tutto quello che vuoi senza fare scarabocchi che altrimenti faresti sulla carta. Molti amano ancora scrivere su un foglio di carta, io lo vivo in modo limitante, nel tempo che ho pensato a dieci frasi ne ho scritta a malapena una e le altre rischio di dimenticarle, mentre il computer riesce a velocizzare il tutto. Rendendo lo scritto stesso molto più fluido.
Mi ricordo quando da piccola facevo i compiti col mio vocabolario davanti ai miei occhi pronto per essere consultato, ora basta aprire una pagina su internet e puoi cercare tutto ciò che desideri a portata di click.
Un po' paradossale o forse curioso è che quando scrivo è come se mi sentissi una sorgente che scorre, mentre quando leggo, sia che sia scritto da me o da altri, mi trasformo in lentezza allo stato puro, come se volessi assaporare ogni parola.
La comunicazione e l'interagire nei social sono rapidi, e a volte quando scrittore e lettore si incontrano per dialogare si rischia di incappare in dialoghi senza filtri. La realtà viene eclissata perché pensiamo che lo schermo possa difenderci e allora scriviamo ogni cosa che ci passa per la mente e le emozioni che abbiamo dentro, molto spesso nemmeno create dal dialogo stesso, si fanno spazio in noi come leoni che agguantano la preda.
Penso che la frenesia e l'assorbire troppe emozioni ci porti ad affrontare una sorta di tilt di stabilità di equilibrio, proprio come nella realtà.
Forse abbiamo bisogno di unire la realtà alla tecnologia, ma ritornando al punto d'origine di noi.
Dobbiamo in qualche modo riuscire a ritrovare i punti che sono indispensabili per poter coesistere con le altre persone.
Il rispetto, l'educazione, l'armonia, il sano confronto, l'amore, l'educazione. Ma per quale motivo ci siamo scordati le caratteristiche che rendono l'uomo con una nobiltà d'animo esemplare? Cosa ci spinge a puntare il dito verso l'altro per abbatterlo, per giudicarlo e prevaricare ogni sorta di possibile dialogo? L'ego è così alto rispetto alla sensibilità umana? Siamo diventati ciechi, vediamo solo ciò che ha un tornaconto del tutto personale. Penso sia giunto il momento di mostrare e imparare cosa significa la parola umiltà e utilizzarla nella nostra vita quotidiana per poter attuare e essere il "pulsante" di un cambiamento positivo per noi stessi e per il mondo che  ci circonda.
"La scossa modenese - il cambiamento del genere umano" contiene al suo interno, fra le righe i concetti di luci che possono portare l'umanità a essere più consapevole e più disponibile a dare una mano. Uniti siamo una potenza, essere soli siamo come piccole isole che rischiano di eclissarsi con la prima marea. Meditiamo se vogliamo essere luce o ombra e condividiamo sempre il nostro pensiero, ma anteponendo sempre il rispetto. Insieme ce la possiamo fare a essere l'umanità più sensibile e attenta sia nella realtà che nel virtuale.
Tu invece come ti rapporti da scrittore e/o lettore?
Buona comunicazione rispettosa a tutti!
Morena




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