mercoledì 19 febbraio 2020

Parole virtuali e persone reali




Caro Lettore,
oggi vorrei farti pensare a come utilizziamo le parole nella realtà e nel mondo virtuale.
La realtà nell'ultimo decennio ha avuto un mutamento molto considerevole proprio attraverso la diffusione e espansione sempre più diffusa della realtà virtuale dei social.
Tutto ciò che era reale si è trasferito nel mondo virtuale trasformandosi e amplificando le caratteristiche e i caratteri stessi delle persone.
Penso che esistano due principali categorie di persone: quelle empaticamente sensibili e quelle senza filtri visibilmente insensibili.
Nei miei scritti le tematiche riguardanti la sostanza e l'apparenza sono fondamentali e si ritrovano come perno costante, insieme ai pilastri che penso possano essere fondamentali per l'umanità.
L'età influisce in un modo esponenziale.
La maggior parte delle "vecchie generazioni" che frequentano i social, fino ad arrivare a chi ha intorno ai cinquant'anni hanno modi di rapportarsi nel mondo reale con metodi formali, indossando maschere diverse a seconda dell'occasione che si trovano di fronte. L'utilizzo "fuori controllo" dei social li ha portati a divenire meno pazienti anche nella realtà e ad arrabbiarsi per nulla, pronti a spargere odio o insulti senza alcun filtro e senza mai rileggere ciò che hanno scritto (compresi errori grammaticali, refusi, frasi senza senso). Il giocare a fare "Dio" può essere molto rischioso, se soprattutto dall'altra parte esistono persone empaticamente sensibili. Si parla di cyberbullismo, ma questo atteggiamento esiste anche nel mondo reale, purtroppo. Penso che alla base ci sia un problema di educazione e di consapevolezza. Quando le persone credono di aver fatto tutto loro ritenendosi un "fenomeno", credendo che i maleducati, gli irrispettosi, gli incivili, i disonesti, sono sempre e solo gli altri, forse dovrebbero rileggere ciò che scrivono e ciò che dicono senza alcun filtro, forse si ricrederebbero per primi per aver puntato il dito contro gli altri.
Le nuove generazioni invece sono molto più attente a ciò che postano, e il loro modo di farlo è molto più selettivo, riescono a scovare una notizia non vera in un attimo, mentre le vecchie generazioni postano senza verificare nulla, inondando le condivisioni e le proprie bacheche di vera e propria spazzatura.
Forse la raccolta differenziata che facciamo nella realtà dovremmo applicarla anche su di noi.
Perché molti non sono abituati ad andare oltre? Per quale motivo ci si pongono dei limiti nella conoscenza, nell'approfondire, nell'utilizzare strumenti, nel provare a ricercare la verità, nel provare a essere sempre un po' migliori.
L'umanità ha un bisogno globale di tornare più umana, sentendo le proprie emozioni, provando a creare i propri pensieri. Cosa c'è di più meraviglioso che poter essere ed esprimere la nostra unicità, caratteriale, sentimentale, empatica, per poter avere una comunicazione più evoluta e matura?
Invito te Lettore a riflettere e a meditare su cosa si può fare per arginare questo fenomeno e andare a prevenire gli effetti collaterali e a volte drammatici delle reazioni delle persone empaticamente sensibili.
Le parole che utilizziamo sono bene o sono male, siamo noi a decidere quale uso farne, la responsabilità principale e primaria parte proprio da noi.
Meditiamo sempre e aiutiamo a diffondere qualcosa di propositivo per tutti, senza considerare solo il proprio orticello. Tutti siamo umani se lo vogliamo e tutti siamo umanità.
Buona meditazione

Morena





mercoledì 5 febbraio 2020

Presentazione "Arianna e il filo Salvatore"

Ciao Lettore,
oggi vorrei presentarti l'opera che a breve pubblicherò.
Anche questo, come gli altri romanzi usciti, hanno un carattere psico-emotivo, abbinato a molte sfumature di morali e concetti importanti per l'essere e l'umanità.
La sensibilità è un aspetto dominante in ogni opera, la semplicità e la profondità accompagnano i personaggi, pronti per cercare di trasmettere materiale utile per far riflettere e per dare una "scossa" ai sentimenti di chi legge le parole scritte. Ma di questo ne ho già parlato anche in altri post, se vuoi approfondire ti invito a cercarli nell'archivio.
Passo a illustrarti "Arianna e il filo Salvatore" attraverso la sinossi.

Arianna si ritrova ogni anno a dover affrontare il proprio compleanno con tutte le disavventure e tragedie che ogni volta la coinvolgono, non può essere felice come tutti gli esseri umani per una ricorrenza tanto importante, lei è destinata a soffrire e ad incappare nelle scelte e negli errori più grossi di tutta la sua vita. È come essere coinvolti nella scena di un film di cui non conosciamo la trama, eppure tutto intorno sembra così studiato e costruito nei minimi dettagli… Arianna riuscirà ad essere la protagonista? O rimarrà solo una semplice figura secondaria priva di personalità? Cosa e chi salverà Arianna?


A volte ci ritroviamo a vedere le cose da un'unica prospettiva, mentre intorno a noi esistono versioni e visioni completamente diverse che non osiamo nemmeno credere. Piccole prove o grandi ostacoli per renderci più forti? Molto spesso l'istinto ci orienta verso una strada che non vogliamo vedere, ma esso ci porta a collegarci come "fili", come calamite, soprattutto quando il punto d'origine è l'amore.
La vita è come un'opera teatrale dove finzione e realtà si collegano e dove non sempre è così semplice comprendere quali sono le verità.
Ti lascio anche qualche frase che per me hanno significati molto importanti.


"Per poter testarti doveva vedere se i tuoi sentimenti erano ancora puri, o se la possibilità di poter vivere con lui ti avrebbe dato alla testa come ha fatto al resto del mondo. Il successo e il denaro molto spesso sono la rovina e la distruzione più totale dell’essere, tu non riusciresti mai a interpretare un ruolo in una commedia, sei troppo trasparente nel tuo modo di fare, sei troppo sincera."


Ti aggiornerò presto per comunicarti la data di uscita, ricordandoti che mi trovi sempre disponibile per qualsiasi confronto o domanda.
Grazie mille


A presto

Morena